Poesie della Scuola di cultura e scrittura poetica Sibilla

libri di poesia

Dal Laboratorio della Scuola di cultura e scrittura poetica Sibilla dell’11 gennaio 2025, testi selezionati dal professor Umberto Piersanti.

Limina                                                                                                                                          

amami a Ponterosso
questa sera,
due sorsi di blues
e il mio nome,
il tramonto
slacciato sulle labbra,

sillaba un adagio
alla vita che non vede,
il giorno nel segreto
a bagliori chiusi

– è troppo freddo
il gusto della pelle
se mi risvegli presto,
aspettami in quell’accordo
senza risoluzione,
non voglio che arriviamo
dove muore il sole –

amami a Ponterosso
questa sera,
crederemo insieme
alle ombre controtempo,
all’alba che lusinga.                                                                                                                                                                                                      Trieste

Erika Signorato

Nebbia bassa sul fossato
nessun volo tra le nubi

il canneto non fiata

echi di parole divorate
s’intrecciano fra i rami nudi

Io sento

Gabriela Silenzi

Consulto il calendario

Consulto il calendario
ma il modo
il come
il quando
non mi è dato

mi perdo in questo stato provvisorio
qualcuno è già partito
qualcuno è già avvisato

il tempo
si fa tempo che rimane
non dice la scadenza
la vita annotta
così che a poco a poco 
ce ne andiamo

e come “un vizio assurdo” che permane
il tutto
in un momento è tramutato

Lei sempre arriva
e sempre inaspettata
varca il confine
nell’ultimo respiro
e ciò che prima era
 ora non è                                                                   

Mecozzi Ilda

Trento, centotrenta

 Vissuta intensamente tra l’orto
e la strada, ubicata tra uno
stabilimento vinicolo e altri
modesti domicili da cui uscivano
ragazzi come numeri al gioco del lotto.
Poche stanze, dormite in comune,
un caminetto e due bracieri per
un pò di calore, bagno esterno
con contorno di calle e rose,
autospurgo a cadenza trimestrale
come un estratto conto bancario.
Tende di legno e tende di bambù
arrotolate d’inverno, srotolate d’estate
a ombreggiare le stanze dalla luce 
delle calde estati degli anni sessanta.
L’Epifania portava cavalli a dondolo,
trenini elettrici, calciobalilla per
allietare l’inverno assieme ai compagni
di giochi, primordi di amicizie
che hanno superato l’usura del tempo,
prima dei tepori marzolini
alternati quasi sempre da fragorosi
scrosci d’acqua tra boati e fulmini.
Modesta e spartana, fu la dimora
più amata, in via Trento al centotrenta.

Giovanni Galeone

Piccolo consuntivo della Poesia alle scuole medie

Di Roberto Marconi

piccolo consuntivo della Poesia alle scuole medie (Roberto Marconi)

Risuona con stupore, agli esami passati, la traccia di Caproni allo scritto di italiano.

La poesia è quella particolarità che torna e resta anche se nascosta, come capita in libreria e, ahimè, in biblioteca (ma tento l’inversione).

Più volte mi sono trovato a interpretare la domanda sul perché insegnare la poesia a scuola. Forse è solo per far assaporare quelle parole che rendono complici, che tentano di trascinare le persone all’ascolto attivo, nell’esperimento di lasciarsi parlare dentro. In un tempo in cui si buttano ancora più via le parole, sperimentare in un momento il recupero e la rivalorizzazione di questa pratica è simile a un atto affascinante e spericolato.

Sono passati 3 anni consecutivi di laboratorio di cultura e scrittura poetica alle medie (come fa da 3 anni Umberto Piersanti per giovani e adulti in tante domeniche alla Biblioteca comunale “Zavatti e  siamo al IV° anno) e sovente mi è stato richiesto di trattare Montale. In pratica un autore ai più ostico e che, data la mole del programma e il tempo concesso a scuola, difficilmente si arriva ad ascoltarlo.

Quest’anno quattro incontri, per ciascuna delle 5 classi delle terze medie della Mestica di Civitanova Marche (con il coordinamento della prof.ssa Rachele Bella e delle altre docenti), per far entrare ciascun partecipante dentro la scrittura di uno dei più grandi letterati del ‘900. Rendere alla portata di tutti, senza sminuire, le raccolte, dagli Ossi di Seppia ai Quaderni di quattro anni, per avere una visione, per quanto possibile, completa, commentando di ciascun libro alcune poesie, anche con l’ausilio delle arti visive. E ogni volta rendere ancor più partecipi gli studenti facendoli esercitare nello stile del poeta ligure, mediando tra emozioni e fatti personali.

E così è stato anche per le medie di Civitanova Alta. Qui l’appuntamento è fisso con la poesia, grazie alla puntuale collaborazione della professoressa Milena Marzialetti (e delle altre docenti che si susseguono). Quest’anno con le seconde c’è stato un intenso e appropriato excursus sullo studio di due importanti autori come Ungaretti (a cui la scuola è dedicata) e Saba, analizzando infine un poeta vivente come Magrelli.

Nonostante siamo di fronte a esercizi di scrittura, quindi del momento e per alcuni neanche poi tanto rivisti (per quanto concerne le seconde certuni addirittura anonimi, per timidezza, ma che ho voluto tuttavia trascrivere) per altri già maturi, in gran parte dei testi delle studentesse e degli studenti c’è comunque un minimo di ricerca della parola e del proprio intimo.  E questo è l’omaggio:

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